Manovra Fiscale 2019: Rottamazione Ter e pace fiscale delle liti pendenti
La pace fiscale sarà affiancata da una terza rottamazione, con la quale saranno ripescati i decaduti dalle precedenti rottamazioni.
Arriva la terza rottamazione, che offrirà ai contribuenti la possibilità di allungare a 5 anni il termine per il pagamento dei debiti verso agenzia delle Entrate riscossione (Ader, che ha “sostituito” Equitalia) e ripescherà i debitori che non sono riusciti a pagare tutte le rate della prima procedura di rottamazione. Per i decaduti dalla seconda rottamazione, l’ammissione alla procedura avverrà solo se saranno pagate tutte le somme dovute sino alla fine di ottobre, in un’unica soluzione, entro la fine di novembre. Sono queste le ultime novità riguardo alla sanatoria dei debiti col fisco, che emergono dalle prime bozze non ufficiali del decreto fiscale: probabilmente varieranno diverse volte.
L’intervento della terza rottamazione dovrebbe accompagnarsi alla pace fiscale e alla flat tax sulla dichiarazione integrativa. Nel dettaglio, la pace fiscale, molto più conveniente rispetto alla rottamazione, in quanto consentirebbe non solo di non pagare sanzioni e interessi, ma anche una parte della quota capitale delle cartelle, dovrebbe riguardare i debiti oggetto di contenzioso. La flat tax sulla dichiarazione integrativa, invece, consentirebbe di pagare un’imposta pari al 15% sugli importi non dichiarati al fisco dal 2013 al 2017: in pratica, il contribuente potrebbe mettersi in regola con una dichiarazione integrativa, pagando solo un’imposta del 15% anziché, come avviene oggi, l’imposta integralmente dovuta sulla differenza, più sanzioni e interessi ridotti secondo il ravvedimento operoso.
Per quali debiti è possibile la rottamazione delle cartelle
La terza rottamazione delle cartelle dovrebbe riguardare tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2017. La seconda rottamazione riguardava invece tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016 e dal 1° gennaio al 30 settembre 2017. Sono inclusi anche gli accertamenti esecutivi, che non necessitano d’iscrizione a ruolo, oltre ai debiti ancora non riportati in atti o documenti formalmente trasmessi al contribuente.
La terza rottamazione delle cartelle dovrebbe includere tutti i carichi affidati dal 2000 al 2017, e dovrebbe consentire, come le precedenti definizioni agevolate, l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi di mora. La sola presentazione della domanda dovrebbe sospendere tutte le procedure esecutive in corso, tranne quelle giunte al primo incanto con esito positivo.
Dovrebbero essere ammessi alla terza rottamazione:
- i contribuenti che sono decaduti dalla prima sanatoria;
- i contribuenti decaduti dalla seconda sanatoria, nel caso in cui saldino tutte le somme dovute sino alla fine di ottobre, in un’unica soluzione, entro la fine di novembre.
L’ammissione alla terza rottamazione estinguerà i giudizi in corso solo a seguito di definizione integrale delle somme dovute. Il mancato o ritardato pagamento, anche di un solo giorno, determinerà difatti la perdita di tutti i benefici, e le somme residue non potranno più essere rateizzate.
Gli importi oggetto della nuova rottamazione dovrebbero essere definiti in 5 anni, in rate semestrali. Il pagamento della prima rata dovrebbe essere eseguito entro il 16 maggio 2019.